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TALES OF THE CITY - I RACCONTI DI SAN FRANCISCO di Armistead Maupin

Un libro che dovrebbe essere letto in tutte le scuole per il suo potenziale storico e sociale: la tematica omosessuale e le tematiche LGBTQIA+ sono trattate con rara sensibilità e accostati ad una storia di affermazione femminista della giovane protagonista Mary Anne.

Uscito prima a puntate su alcune testate americane, nel 1978, Armistead Maupin riesce a pubblicarlo e a conquistare un folto pubblico: "Tales of the city" diventerà, ben presto, un classico intramontabile della letteratura americana con successivi e inevitabili seguiti, serie televisive e serie omaggio nelle tv a pagamento.

Mary Ann scappa dalla sua prevedibile e soffocante vita della sua città natale, Cleveland, nella east cost americana, per approdare nella vitale e accesa San Francisco della west coast americana: un cambio radicale, repentino, ma necessario per ritrovare la sua dimensione di donna.

Rispondendo all'annuncio di un giornale e alla disperata ricerca di casa, dopo essere stata ospitata da l'estrosa amica del college, Connie Bradshaw, la protagonista approda alla fantastica strada del libro "Barbary Lane", una strada inventata, ma riconoscibile nella zona di Russian Hill di San Francisco. E' proprio lì, in una villa su diversi piani, Mary Anne, incontra Anna Madrigal, una padrona di casa, sui generis, che fuma marijuana e prende sotto le sue ali protettive tutti gli inquilini del suo bizzarro palazzo. Qui incontrerà il suo inseparabile amico, Michael Tolliver, Mouse, sempre alla ricerca spasmodica di un uomo da amare, Mona Ramsey, una svampita vicina, abile osservatrice e lesbica indecisa, l'affascinante seduttore Brian Hawkins che rimorchia una donna a sera e il complessato e oscuro Norman alla ricerca di verità sul passato di Anna Madrigal.

La forza di questa storia corale e accattivante è nei suoi personaggi fuori dagli schemi; essi rapprentano un'epoca in cui il cambiamento stava avvenendo o era appena avvenuto, sia per l'emancipazione della donna americana, non più incastrata in ruoli familiari di madre accudente e moglie devota, sia per la comunità LGBTQIA+,  che, nel non lontano 1969, lottò, presso il locale Stonewall, contro la discriminazione e le violenze della polizia Newyorkese per affermare l'orgoglio di una comunità fiera, libera di essere se stessa, purtroppo poi colpita dai primi casi di AIDS nella california degli anni 80. 


Con capitoli a volte molto brevi, altri più approfonditi Maupin racconta le vite intrecciate di questi personaggi, con tanta ironia e con momenti di drammatica realtà. Mary Anne trova in Anna Madrigal quella madre che non l'ha mai accettata e negli suoi nuovi inquilini quella famiglia corale e acquisita di cui aveva bisogno. Quindi il suo personaggio è il pretesto per raccontare quegli anni: viene descritta una comunità gay, lesbica, bisessuale, transgender, queer, intersessuale, asessuale in continuo divenire:  in supermercati come il "Social Safeway," dove si faceva la spesa il mercoledì sera per  rimorchiare i single di San Francisco,  nei primi locali gay a tema dove era possibile esprimersi, anche esibendosi come drag queen, e, infine, nelle spiagge gay naturiste Baker e Marshall per ritrovarsi con gli amici.

Maupin ha l'abilità inedita di creare un'atmosfera familiare tra apparenti sconosciuti, lo stile è stato ripreso nel famoso film "Le fate ignoranti", ma allo stesso tempo ci racconta un'epoca che per alcuni versi si rimpiange per la genuinità delle relazioni che si instauravano, senza alcun bisogno dei social media. Il suo è un racconto fatto di sottotrame, solo apparentemente slegate, che conducono ad una trama portante: Mary Anne ne è il filo conduttore e le sue vicissitudini servono a far rivivere persone, probabilmenti esistite e care all'autore, ben descritte nei loro caratteri e nelle loro forti motivazioni.


In "Tales of the city vengono affrontati importanti temi ancora attuali: il rifiuto di alcune famiglie di accettare figli gay, la piaga dell'AIDS in quell'epoca anche mortale, il femminismo e patriarcato puritano dell'America benpensante e l'urgenza di emancipazione della donna in quel periodo storico.

Armistead Maupin con "Tales of the city" ci ha regalato una serie di romanzi indimenticabili, sono 10 in tutto: purtroppo, in Italia non sono stati tradotti tutti i romanzi della serie, ma solo i primi 3 nei primi anni del 2000, mai rieditati. Attualmente si trovano in commercio solo il primo libro della serie e il penultimo "L'autunno di Mary Ann" per cui è necessario fare un appello alla Rizzoli o a qualsiasi altra casa editrice di tradurre e rieditare tutti e 10 questi preziosi romanzi cult.




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