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BORDERLANDS

Partendo dal presupposto che ogni film in cui reciti Cate Blanchett debba essere visto, dopo Meryl Streep è una delle più brave attrici in lingua inglese esistenti, e superando lo stereotipo della mediocrità dei film tratto da videogiochi, allora si può vedere serenamente questa baracconata trash.


Dotato di una trama abbastanza esile e risaputa di una mercenaria, Lilith, assoldata per "salvare" la giovane figlia ribelle, Tina, di un ricco magnate, Borderline parte in modo scanzonato e ridicolo con un ritmo sincopato da videoclip, senza avere il tempo di approfondire le psicologie dei suoi personaggi: i personaggi secondari sono delle figurine sbiadite e poco interessanti rispetto, a quello più curato, di Lilith, prevedibilmente, un'eroina per caso dal passato traumatico e dimenticato: anche questo risulta poco originale, basta ricordarsi predecessori come "Guerre stellari" di George Lucas da cui cita, attinge e copia molte motivazioni dei personaggi e molte sequenze.

Il problema dell'ultimo decennio nel genere fantascienza è proprio quello, da parte degli autori cinematografici, di non saper trovare delle trame originali, avvincenti: a chi ama questo genere manca qualcosa di nuovo, una saga fantascientifica e coinvolgente che possa trascinare un folto pubblico, come i Trekkers per Star Trek o, appunto, Starworkers per Star Wars.

Gli autori di questa sceneggiatura dovevano farsi un bagno nel patrimonio cinematografico appena citato e cercare di sfornare qualcosa di decoroso. Al contrario l'operazione di abbinare il trash comico alla fantascienza non è, sostanzialmente, riuscito. Neanche l'argomento, appena sfiorato, dell'autodistruzione del genere umano sulla terra a vantaggio di una tecnologia, in fondo, inutile e d'èlite non viene sviluppato.


Insomma, un'occasione mancata in cui si salva il salvabile: qualche scena d'azione, la trovata dei conigli esplosivi e la comparsa di Jamie Lee Curtis, una nota attivista LGTBQIA+, simpatica e divertente verso un finale altrimenti piatto e prevedibile: sprecare, in questo modo, la presenza dell'attrice, regina degli urli più acuti  e convincenti del cinema horror è un vero delitto!

Come Cate Blanchett si sia fatta coinvolgere in quest'operazione commerciale dal titolo psichiatrico è un mistero che conduce a due ipotesi: ha ricevuto un cachet cospicuo o è un'attrice molto generosa?


E' bello pensare alla seconda ipotesi.


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