La casa - Il risveglio del male: un ridicolo film citazionista splatter privo di fantasia
Forse è stato raccontato tutto anche nell'ambito di un genere, come quello Horror, che vanta maestri come Sam Raimi, autore de "La casa" e Dario Argento che in "Profondo rosso", per esempio, aveva un'estremo rispetto dei suoi personaggi e delle soluzioni narrative originali e visionarie. Lo stesso Roman Polanski, nel suo capolavoro, "La nona porta", tratta il male come una presenza impalpabile dietro ogni suo personaggio e i libri del suo film hanno una precisa funzione nella costruzione della trama.
In questa fiabetta infernale si riprende il tema super abusato del libro del diavolo, fatto di carne e sangue umano, che un adolescente un po' idiota, troppo curioso e improbabile, prende dal caveau di una banca insieme a dei dischi demoniaci. Già qui c'è il primo disappunto di una trama prevedibilissima: il percorso è talmente lineare e didascalico da far sbuffare lo spettatore e, inoltre, le reali motivazioni narrative per giustificare azioni pericolose, come entrare in un buco creato da una frana, non ce ne sono.
Va da sè che le psicologie dei personaggi si presentano piatte e inesistenti e si cada nel ridicolo in alcuni dialoghi.
Però una volta che il gioco è fatto, aprire qualcosa che doveva restare chiuso, il film si dipana tra una citazione cinematografica e l'altra: la mamma assassina, "La Cosa", i Morti viventi e via dicendo in uno splatter di sangue, arti e organi disturbante e incomprensibile nei suoi sviluppi già visti molte volte.
Il fastidioso incipit iniziale del film in apparenza non ha nulla a che fare con la trama, ma poi si svela essere un ulteriore artificio narrativo per creare, purtroppo, una saga horror con i suoi immancabili seguiti.
Degli attori, tutti monocorde, senza sfaccettature perchè legati a dei personaggi banali e triti, forse si salva la bambina eroina, già visto il diecimila altri film, fondamentale per l'epilogo di questa storia di paura senza sapore. L'unica cosa forse, un po' originale è il tritarifiuti finale, ma un po' poco per spazzare via i resti di questo film.
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