Che un posto al sole è una serie sempre aggiornata con i tempi e politically correct già lo sapevamo: è nota la delicatezza con cui è stata trattata la storia della trans nelle serie precedenti.
Proprio perchè questa soap, ma oramai è limitante chiamarla soap perchè siamo in zona sceneggiato o fiction, come va di moda dire in questi anni, in cui è presente uno sfortunato personaggio gay Sasa, amico di Guido e Mariella, con gli uomini: nella scorsa stagione il cardiologo con cui aveva, sembrava almeno, una solida relazione, lo tradisce e lo lascia. Sasa, sempre alla ricerca dell'anima gemella, prova con la chat gay e comincia una relazione con Bufalotto Sensibile, prima virtuale poi in carne e ossa, il nipote di Mariella: tutto in gran segreto a causa di Espedito, il padre di Bufalotto, Castrese, un uomo maschilista, tradizionalista e provinciale; vivono in un piccolo paese vicino Napoli.
Nella puntata del 2 luglio, finalmente, il bacio appassionato tra Catrese, Bufalotto sensibile, e Salvatore fa impallidire e saltare sulla sedia una piccola fetta di pubblico conservatore e retrogrado, sempre pronto a scandalizzarsi per argomenti queer in prima serata. In questo periodo in cui la destra estrema cerca in tutti i modi di restringere le maglie dei diritti rivendicati dal popolo queer in Italia, fa un po' ridere sentire commenti di persone nei social del tipo "E' ma in prima serata un bacio: ci sono i bambini!"
Eppure sono proprio quei bambini le vittime di certi genitori incapaci di spiegare che la propria natura sessuale e affettiva fa assecondata e non nascosta. Ad ogni età c'è una giusta spiegazione da dare che non rende vergognosa la realtà queer davanti a noi. Un bacio tra due uomini o due donne non dovrebbe più destare shock da parte del pubblico, anzi, dovrebbe essere uno spunto di riflessione per esporre un argomento delicatissimo: quei "bambini" di cui stiamo parlando saranno gli uomini e le donne del futuro e potranno essere eterosessuali, omosessuali, trans, transgender e non binari e devono essere preparati a quello che potranno essere che prescinderà da quello che potranno fare. Quello che il DDL Zan chiedeva era anche questo: educare alla diversità nelle scuole, proporre dibattiti per eliminare la piaga dell'omofobia. In "Un posto al sole" Castrese si dichiara gay con gli zii: l'argomento è trattato con rara sensibilità, senza luoghi comuni, centrando una fase importante importante della vita di una persona, prima di tutto, gay: il coming out familiare. Uno dei momenti di passaggio, spesso doloroso nelle famiglie italiane. Questa soap all'italiana riesce ad essere leggera e impegnata allo stesso tempo.
Si attendono, allora, gli sviluppi di questo coming out napoletano, tra un vigile e un cowboy italiano, con ansia e come occasione di crescita in quegli ascoltatori dietrologi e conservatori che non guardano in faccia ad una realtà dei nostri tempi.
Commenti
Posta un commento