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Pechino Express 2023 dove regna il politicamente scorretto, l'insulto e il non rispetto delle disabilità

Questa ennessima edizione prodotta dalla pay tv Sky, ceduta dalla rai da qualche anno, presenta profondi cambiamenti di stile e comportamento da parte dei concorrenti. 

Sempre avvincente e costruita bene nelle sue molteplici prove e nei sue mille tappe eliminatorie, in questa edizione però,  è stato creato un gruppo "Le attiviste" in cui una concorrente, la fidanzata del solista dei Maneskin, ha dichiarato più volte di avere delle patologie invalidanti. Questa scelta è apprezzabile da parte degli autori del programma, tuttavia un argomento così serio è manipolato grossolanamente per meri fini televisivi: si grida spesso al facile vittimismo e si ricorre all'insulto personale sulla disabilità. 

E' bene ricordare che chi è affetto da patologie invalidanti deve per legge di inclusione (legge 104) da parte dalla società, delle facilitazioni capaci di allineare  agli altri uno svantaggio sociale chiaro e riconosciuto. Anche se la concorrente in questione non usufruisce di tale legge, essendo Pechino Express un programma trasmesso in Italia e di grande fruibilità, questo argomento doveva essere trattato con una certa sensibilità.

Nel programma non sono state messe in atto dalle belle di turno "Le mediterranee" tutto il peggio dell'inciviltà e, addiritturà, hanno tacciato di vittimismo la concorrente in questione. 

Non parliamo poi del body shaming ripetuto della Pellegrini che ha tuonato ad una delle Mediterranee "Ti abbasso di dieci centimetri": non solo la violenza delle parole, ma anche l'insulto fisico: non tutti siamo alti 2 metri e possiamo allenarci dalla mattina alla sera negli stadi del nuoto. Stesso discorso per il marito della tuffatrice, violento e urlante con i locali per una storta della moglie: a lei non può accadere nulla sembra. Insomma la sportività della coppia non si è vista neanche lontanamente, anzi, è emersa una voglia di vincere quasi patologica e nauseante. 

Quello che dovrebbe essere rivisto in questa saga sono gli atteggiamenti e i limiti nei comportamenti già descritti. È possibile dover sentire tante parolacce in un programma televisivo multiculturale?

Pare questi siano i nuovi contenuti della una televisione liberalista, ma forse la libertà sta più nell'essere se stessi e amare secondo la propria natura, piuttosto che sciorinare sempre lo stesso vuoto intellettuale.

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