Dopo un lungo periodo di preproduzione e gestazione, cambi di casacca da parte di registi e produttori, il subentro della disney come produttore, esce nelle sale il 5 capitolo di questa saga cult che ha segnato un'epoca e che ha fatto di Harrison Ford, uno degli attori più pagati di Hollywood: Indiana Jones e il quadrande del destino.
Causa limiti di età i produttori avevano pensato di concedere il passaggio del testimone ad un giovane attore e relegare Indiana in un ruolo puramente secondario. Improvvisamente Steven Spielberg decide di abbandonare la regia e subentra James Mangold, ma Mangold, non contento, rimaneggia la sceneggiatura e ridà vità al personaggio storico di Indiana Jones, affiancandolo ad una giovane attrice, Phoebe Walle Bridge, sua figlioccia nel film.
La scena iniziale del lungo inseguimento nel treno e sopra il treno in francia vale totalmente il costo del biglietto. Contro tutti i principi della fisica, si vede un vecchio coriaceo Indy, ringiovanito dal morphing, combattere contro i nazisti che trafugano opere d'arte europee. In questa lunga rincorsa, in cui la frusta di Indy diventa fondamentale, viene scoperto il quadrante del destino, un meccanismo complesso ideato da Archimede, quello di specchi ustori e della spinta idrostatica, che individua le fessure temporali.
Dal 44 la storia si sposta al 65: qui vediamo un Indiana Jones in pensione, ma sempre pronto a combattere contro il nazista di turno, stavolta con la figlioccia che lo coinvolge in un inseguimento a Tangeri e in un'immersione nell'Egeo, fino all'Orecchio di Dionisio e all'assedio di Siracusa nel 212 AC!
Dal punto di vista dell'azione siamo davanti ad un film frenetico, dove è quasi impossibile riflettere sulle incongruenze dell'età anagrafica di Harrison Ford che, viva la geriatria, riesce a sostenere una trama complessa, a tenere testa ad Antonio Banderas, in una, purtroppo, breve parte secondaria e agli altri bravi attori.
Interessante poi come la Disney ama le location italiane, già dimostrato nella Sirenetta, stavolta privilegiando la Sicilia, con la sua meravigiosa Siracusa.
Anche se la critica lo ha accolto tiepidamente, siamo, invece, davanti a puro intrattenimento Hollywoodiano con trabocchetti, molte idee narrative, insetti irritanti e la scena finale citazionista del bacio insieme alla ancora bellissima Karen Allen di una grande dolcezza.
Sarà veramente l'ultimo film della saga?
Commenti
Posta un commento