Quando leggi le nuove trovate della destra meloniana sulla pubblica amministrazione, come quella del Ministro Paolo Zangrillo: "Una sola persona dovrebbe decidere per l'assunzione nella pubblica amministrazione". Ti vengono i capelli dritti!
Dopo le magnifiche manovre del Ministro Brunetta a cui adesso dobbiamo anche pagare il vitalizio, adesso questa nuova trovata. Perché non può essere una persona sola a decidere chi assumere nella PA?
Nella pubblica amministrazione vengono assunte persone che hanno un progetto di vita, talvolta disperate, che cercano una sistemazione lavorativa in un paese dove non esiste la meritocrazia nel mondo del lavoro: figuriamoci nei concorsi pubblici. Non parliamo poi dei soldi che vengono "investiti" dai singoli, spesi per sostenere i concorsi più assurdi e in qualsiasi parte d'Italia!
Ho sostenuto centinaia di concorsi per infermieri in tutte le regioni d'Italia e ho assistito alle scene più assurde e inverosimili, ma vi assicuro: la realtà supera la fantasia!
In un concorso in una regione celebre per le sue discoteche una commissione non voleva l'anonimato nei compiti scritti: li accettava solamente con nome, data di nascita e città di provenienza. Era in inverno e ho preso così tanto freddo in quell'anno...
In un altra regione dai paesaggi bucolici invidiati dagli americani ho assistito, invece, a orali lampo di 30 secondi che mandavano alcuni candidati in cima alle graduatorie, mentre io, il povero sprovveduto, fuori regione, veniva tenuto dalla commissione quasi "40 minuti". Il quel posto morii di caldo nei treni regionali per risparmiare un po' di denaro.
Un'altra volta sentii il presidente di una commissione, un medico, chiamare la sua segretaria per farsi dire: "Mi dica chi devo far passare oggi!"
Poi, subito dopo, durante l'orale, andato anche bene, per mantenere il mio voto più basso si impuntò sulla parola "Dieta"che avevo pronunciato in una domanda sui pazienti diabetici perchè voleva usassi il suo termine preferito "dimagramento". Quando vuole la casta medica sa dare il peggio di sè!
La vera riconoscenza della bravura e della professionalità è sui titoli e sul campo: dare la possibilitá a tutti di poter entrare nelle aziende, ma poi verificare sul campo deteminate capacità.
In Italia ci vorrebbe qualcuno che controlli la validità delle commissioni: i membri di una commissione pubblica dovrebbero essere super partes, esterni all'azienda pubblica che fa il concorso, per essere equi: come si fa a mettere tutto nelle mani del più potente per far entrare solo i raccomandati.
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