"Un mondo a parte", il nuovo film interpretato dai comici Antonio Albanese e da Virginia Raffaele è una grande sorpresa, infatti, riesce a descrivere delle vite avulse dalla tecnologia, senza far annoiare.
Questa piccola scuola del racconto, dove ancora ci sono maestri come Michele Cortese e la vicepreside Agnese, propositivi e motivati, che, pur di non far chiudere una piccola scuola elementare di un piccolo paese abruzzese, integrano nel paese dei migranti e rifugiati, sembra quasi un'utopia dei nostri tempi: nonostante la trama tratti degli argomenti seri che potrebbero diventare noiosi e indigesti ad un disabituato pubblico cinematografico, il film riserva dei momenti divertenti, spassosi e anche tante geniali battute di contesto, come il tormentone "La montagna lo fa!" associati alla riflessione impegnata.
I due attori comici dimostrano di saper reggere dei ruoli impegnativi, in realtà Antonio Albanese aveva già interpretato dei ruoli drammatici è non è una novità.. La vera novità e sorpresa è Virginia Raffaele: affronta un ruolo dai toni drammatici con grande disinvoltura, dimostrando di poter interpretare, in futuro, ruoli drammatici e comici.
Il merito di una storia così accattivante è anche del regista sceneggiatore Riccardo Milani: negli ultimi anni ha raccontato le commedie più belle e interessanti del cinema italiano e, non a caso, si trova a suo agio in un film che un po' richiama i temi del suo esordio "Auguri Professore" che vedeva Silvio Orlando come professore appunto: infatti questi argomenti sono ricorrenti nella sua filmografia, come il personaggio alla ricerca di un riscatto sociale.
L'unico rammarico è, forse per una distribuzione poco capillare, di non non aver trovato il successo che meritava, tuttavia "Un mondo a parte va visto" perchè è una storia sulla difficoltà di insegnare ed educare le nuve generazioni, sull'integrazione e l'educazione alla diversità e sul ritorno alle origini e la necessità, in questo momento storico, di disintossicarsi dalla tecnologia.
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