Sulla spiaggia di Montirusso, vicino Santa Teresa di Gallura, una nota televisione sarda trasmette il filmato di motociclisti che fanno motocross sull'arenile, davanti lo stagno dove spesso giocano i bambini. Le loro mirabolanti imprese vengono rubate da un cellulare e messe in rete.
Non c'è solo il danno ambientale delle emissioni piombate dei tubi di scappamento, le polveri sottili diventeranno parte integrante della sabbia bianca, ma anche delle possibili malattie della pelle per chi si sdraierà o camminerà in quel luogo.
Questo è un serio campanello d'allarme che deve fare riflettere su come l'inciviltà si stia diffondendo nella nostra società: ormai è diventata un'epidemia. Sembra non esserci più contatto tra il nostro cervello funzionante e le nostre azioni anestetizzate dai social media: si stanno producendo dei danni irreversibili non solo nella martoriata natura che ci circonda.
Montirusso è una delle spiagge più belle del nord Sardegna, persino migliore di quelle inflazionate e commerciali della costa smeralda, eppure, il pretesto del luogo incontaminato, poco frequentato e poco sorvegliato dalle autorità sarde spinge alcune persone a trasgredire, beffandosi persino del comune di Aglientu che pensa solo a batter cassa con le multe nei divieti di parcheggio della lunga e sterrata strada d'accesso.
La spiaggia suddetta, in passato, ha subito moltissimi sfregi dai turisti incivili, ma anche i sardi stessi, una grande percentuale, non valorizzano e se ne fregano di questi zone meravigliose. Ad esempio basta guardare sulla e nella sabbia di Montirusso: non c'è un metro di spiaggia in cui non si evidenzi un pezzetto di plastica; dai tappi alle bottiglie di plastica, dalle crema creme solari abbandonate sino ai pacchi di sigarette. Lo stesso accade ad Is Arenas di Narbolìa e a Feraxi di Muravera.
Un altro problema sconfortante sono il fumo e le cicche di sigaretta gettate dai fumatori. Non si dovrebbe fumare in spiaggia perchè ci sono moltissime ordinanze che lo vietano in Sardegna, per il discorso già su affrontato, ma poi rispettare il prossimo non sarebbe male: se è vero che certi arenili sono chilometrici e anche vero che non è piacevole ricevere nuvole di fumo trasportate dal vento. Tanto nessuno controlla, quindi l'italiano medio, può trasgredire, persino, raggiungendo la spiaggia con un fuoristrada fiammante.
Il menefreghismo e l'indifferenza sta distruggendo questo pianeta. L'educazione collettiva e il senso civile si sta affievolendo.
Ricordo qualche anno fa, a Feraxi, una coppia non smise mai di fumare sulla battigia, tutta la giornata, anzi infossava sigari e sigarette nella sabbia sotto i miei occhi: il loro atteggiamento di sfida non venne scalfito dalle nostre pacifiche proteste.
Ecco tutti noi dovremmo fare un corso accelerato di educazione civica e educazione ambientale per capire la gravità di certi gesti: non si vi vive solo nel presente, ma si deve essere proiettati sul futuro dei nostri figli e nipoti. Raccoglieranno, purtroppo, i frutti di queste nefandezze.
Mi chiedo: potranno ancora farsi un bagno nel mare o sdraiarsi sulla calda sabbia estiva tra ventanni?
Commenti
Posta un commento