Passa ai contenuti principali

Shameless

Questa lunga serie televisiva di ben 11 stagioni, politicamente scorretta su ogni fronte, familiare, politico, civile e sociale, sembra quasi un anti "Modern Family" dove, ricordiamo,  i personaggi rappresentavano una classe economica medio alta e valori familiari in evoluzione.


La serie offre una descrizione realistica del south side di Chicago, uno dei quartieri più poveri della città e di una famiglia numerosa, la famiglia Gallagher: volgare, sgrammaticata con un padre snaturato, alcolizzato drogato, e una madre assente e psichiatrica. 

Questo è l'incipit di questa saga familiare che regge l'attenzione l'attenzione dello spettatore sino alla nona stagione, in cui, purtroppo, Fiona, la sorella maggiore che sosteneva le redini della famiglia, sia economicamente, sia sostituendosi alla madre, decide di andarsene stufa di una  città, Chicago, che le ha dato pochissimo, anzi, le ha tolto la giovinezza e tutte le sue ambizioni.

Shameless con la sua ironia, talvolta caustica e sboccata, rappresenta  un universo fatto di perdenti che non riescono ad emergere da situazioni degradanti e, neanche, emendarsi da una condizione sociale svantaggiata, tipica di alcune povere famiglie del "melting pot" americano. Questo non significa che si debbano prendere ad esempio i comportamenti dei personaggi, ma nella visione occorre comprendere, profondamente, il substrato sociale e violento della società americana, condannarlo e prenderne le distanze.


Shameless in una così lunga narrazione, con vari momenti di stanca, rivendica  i valori della diversità: Liam è l'unico bambino nero nella famiglia nato da una relazione extraconiugale; Ian è il fratello gay attivista bipolare; Debby, una sorella lesbica, pugile e ragazza madre;  Persino Carl, prima spacciatore, diventa un poliziotto paladino delle ingiustizie dei ricchi bianchi wasp americani.

 Fiona, la sorella maggiore, l'eterna indecisa non ha freni nel sesso e nei sentimenti, e, alla fine, molla la famiglia: l'attrice protagonista, Emmy Rossum, ventilava un'uscita temporanea dalla serie perchè probabilmente esausta dal suo personaggio, ma poi è divenuta definitiva.


William H. Macy, grande attore caratterista americano, sopporta il suo sgradevole personaggio, sino all'ultimo, dandogli ogni tipo di sfaccettattura caratteriale, mostrando ogni parte di sè, fisica e psicologica: c'è un suo nudo integrale quasi in ogni serie, fino al tragico epilogo di un alcolizzato ricoverato ai tempi del Covid. 

Anche se un remake di una serie inglese, Shameless, ha dietro un grande lavoro di sceneggiatura e di approfondimento dei personaggi, quindi, occorre vederlo con molta attenzione per i temi di critica sociale trattati con grande realismo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Karma B trionfano al Fico d'India di Cagliari

Le drag più famose d'Italia, le performers più incisive della televisione di stato e le comiche più caustiche dell'universo maschile: stiamo parlando delle Karma B che ieri si sono esibite al Bar Fico D'India di Cagliari davanti un pubblico gremito di fans. Hanno deliziato il loro pubblico con degli estratti dai monologhi dei loro spettacoli in cui ridicolizzano, in primis, il pregiudizio, luoghi comuni e personaggi controversi del momento, intermezzando i loro divertenti dialoghi con originalissimi pezzi musicali riarrangiati e reinterpretati ad hoc: un mix di musica e intrattenimento intelligente, senza mai momenti di stanca. Le Karma B sono orientate verso un tipo di spettacolo inclusivo, glbtqia+, mai volgare, ma ricco di satira politica ed è per questo che, ci confessano, lasceranno il talk, Ciao Maschio, perché troppo soffocante a causa delle ingerenze che questo governo ha introdotto nella televisione del servizio pubblico. "S

Troppa frociaggine nei seminari!

Mi ricordo una frase di un mio amico che entrò in seminario per un breve periodo "Ah se in quel seminario avessi buttato un vibratore in terra tutti i seminaristi si sarebbero gettati sopra in un secondo! Papa Francesco ci conferma una cosa: nei seminari, negli ordini e nel clero c'è un alto tasso di uomini omosessuali, in verità anche di donne lesbiche. Da qui però a dire "C'è troppa frociaggine nei seminari! ", nonostante le smentite dello staff del papa e le scuse tardive, è un tipo di fraseggio omofobo che da un santo padre non ci si aspetta. Se pensiamo alle sue precedenti dichiarazioni inclusive sull'accoglienza degli omosessuali nella chiesa cattolica, quasi un'apertura molti speravano, sono diventate polvere in un istante! Gia prima papa Francesco ci aveva deluso quando si espresse contro l'entrata delle donne nel sacerdozio, dimostrando un becero maschilismo tipico del vaticano: non si capisce perché una donna non possa essere sac

TRAP

M. Night Shyamalan abbandona per un po' il genere fantasy per cimentarsi nel thriller, ma con il suo consueto stile e con uno spunto originale di partenza  terribile, ma accattivante. Cooper, un serial killer efferato, un Josh Harnett perfetto e inquietante, si trova incastrato dalla polizia, con la figlia adolescente, in un concerto di della cantante Lady Raven all'interno di uno stadio. Il problema è che si è davanti un genio del male capace di eludere ogni tipo di sorveglianza. La narrazione si dipana con una tensione crescente, esclusivamente dal punto di vista del serial killer, che smonta, abilmente, i tentativi di cattura della polizia con continui diversivi: grazie a questo artificio narrativo, cioè spostare la tensione ad una fuga più complicata e difficile da attuare, si arriva quasi alla fine del film, ma un nuovo colpo di scena sposterá lo scenario nella casa del killer.  Se da una parte si può accettare di avere una polizia e uno staff dise