Vi è mai capitato di prendere una bibita dal frigo di un supermercaro e doverla pagare 50 centesimi di più per pagare il raffeddamento?
Vi è mai capitato di andare in un albergo a 4 stelle e poi di capire sul posto che non ne merita neanche 2?
Vi è mai capitato di fare un viaggio in traghetto ed essere svegliati da un marinaio 2 ore e mezzo prima dello sbarco perché deve rifare la camera?
Se da una parte ci sono comportamenti scorrettissimi, da daspo a vita, di alcuni turisti inquinatori seriali di cicche di sigaretta, salviette (basterebbe comprare quelle biodisgreganti per non inquinare) e plastica sull'isola, dall'altra parte vige la politica dello "Spennare il turista". Andiamo in ordine con i mezzi di trasporto: sono veramente poche le compagnie di trasporto marittimo e trattano i turisti come delle galline in batteria da macellare, pronti a far spazio ai successivi malcapitati. Prenotare una cabina, mesi e mesi prima, è quasi impossibile e si è costretti, talvolta, a scegliere tratte scomode per arrivare in Sardegna: nella tratta della Grimaldi, Civitavecchia-Porto Torres, dopo anni precedenti di ritardi, di water otturati, di cabine sporche, quest'anno si sono inventati di svegliare noi viaggiatori 2 ore e mezza prima dello sbarco per stiparci nella hall della nave. Nonostante la cabina costi oltre 100 euro la comodità di averla svanisce se ti fanno aspettare in piedi prima dello sbarco. Poi per una persona disabile, come me, diventa proibitiva questa attesa e quando lo fai notare agli ufficiali, addetti alla sicurezza, ti ridono in faccia.
Arrivato in loco un albergo di Cagliari, Il califfo, a 4 stelle ci propone una camera da neanche 2 stelle, tipo bettola di porto malfamato! Ci sono volute 3 cambi di stanza per averne una decorosa e nei trasferimenti il personale non mi ha mai aiutato. In una non funzionava l'aria condizionata e c'era una perdita d'acqua: sono stato con un secchio sul pavimento tutta la notte! Poi ancora, la TV piccolissima si rompe per ben 2 volte. Il WiFi dell'albergo non ha mai funzionato e poi la chicca: il pavimento divelto e sollevato che mi ha fatto inciampare in terra. E per finire il lavello del bagno che perde acqua e si ottura, frigoriferi che allagano il pavimento e colazioni con prodotti da discount. In tutto questo il direttore si è sempre negato per paura di affrontarmi! Insomma un trattamento da denuncia in un hotel da incubo!
Arriviamo, ora, al terzo punto: la ristorazione. Cagliari è molto cara per cui bisogna stare attenti ai ristoranti e alle pizzerie che si frequentano: potrebbero svuotarti il conto in banca. Sono stato in un ristorante pizzeria, il nome aveva a che fare con i panda, nella parte centrale di Cagliari, capace di far pagare 12 euro una pizza parmigiana e 9 euro una margherita: dopo una lunga ricerca ho trovato una pizzeria di Quartucciu, facente parte di una catena, con prezzi onesti, Élite: tante varianti di pizza e un impasto leggero, croccante, erto e digeribile. Anche La New My flower, gay friendly, ha dei buoni prezzi, solo che la pizza è tipica romana e a me non piace troppo sottile.
I supermercati poi ti fanno irritare: la catena despar, coop e chissà quanti altri applicano una maggiorazione di prezzo che va da i 50 ai 70 centesimi sulle bibite raffreddate. Già questo non sarebbe moralmente giusto, ma poi non affiggono cartelli visibili che spieghino questa maggiorazione e se lo fanno sono in carattere 12 word per notarli appena o per turisti stranieri inconsapevoli. Sono tanti anni che vengo in questa magnifica isola, ma il trattamento degli esercizi commerciali è respingente per il turista: ma come si fa a pagare 5 euro un cono da 3 gusti?
Eppure a Cagliari è la norma. I turisti vacillano nell'isola in questi ultimi anni perché questo atteggiamento campanilista e respingente sta sgretolando il bacino turistico dell'isola. Se si vuole far diventare la Sardegna un posto esclusivo per gente ricca che arriva con yatch e profana spiagge con feste volgari, questa è la strada giusta.
Eppure, dalla Gallura al Campidano, la Sardegna non é solo spiagge e feste modaiole: é fatta di storia, tradizioni, folclore, di luoghi meravigliosi e di gente altruista e ospitale.
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