Quest'anno sono stato vittima di discriminazione in quanto nudista/ naturista a causa di bagnanti conservatori, intrasigenti, probabilmente figli di una destra estrema che quest'anno, con le sue restrizioni, non risparmia nessuno. È successo domenica 20 agosto sulla spiaggia di Is Arenas dove due insistenti agenti della guardia costiera, chiamati da alcuni bagnanti a cui dava fastidio il nudismo, ci hanno imposto di ricoprirci con un costume! La spiaggia di Is Arenas afferisce a 3 campeggi nella sua prima parte, sempre molto affollati. Ad un chilometro a sinistra, guardando il mare, si dirada questo ammasso di bagnanti e comincia la libertà del naturismo delle coppie eterosessuali, dei singoli e delle coppie gay, quindi ognuno avrebbe il suo spazio. Ma quella "maledetta" domenica il grande numero di bagnanti domenicali provoca il diradarsi dell'affollamento.
Dagli anni 60 si fa nudismo ad is arenas: è una spiaggia con una pineta annessa e dei sentieri boschivi che permettono l'accesso anche a me, disabile motorio. Invece di pensare alle scorrettezze dei bagnanti nel parcheggiare nei divieti dunali/boschivi le macchine e nei parcheggi per disabili non delimitati chiaramente e, infine, a vigilare sulle moto ad acqua che sfrecciano sulla costa mettendo in pericolo i bagnanti, si pensa a rivestire la libertà di espressione e di contatto con la natura. E pensare che c'è spazio per tutti, anche per i disturbatori di turno che urlano e mettono musica ad alto volume, giocano a racchettoni, inquinano con plastiche, sigarette e bottiglie: non vengono mai redarguiti da nessuno, ma noi nudisti sì.
Non capisco perché si debba andare all'impervia spiaggia autorizzata di Is Bennas o a Piscinas o a Porto Ferro, presidio delle associazioni naturiste, quando un disabile naturista, come me, preferisce luoghi più facili da raggiungere, isolati e meno rumorosi. E pensare, poi, che quei sentieri potrebbero essere attraversati con la macchina da molti disabili aventi diritto, come accade in molte altre spiagge civili d'Italia. La Nuova Sardegna, grazie a Luigi Soriga, ha dato voce alla mia protesta di bagnante nudista, abitudinario, da anni ad is arenas, nell'articolo ora descritto che vi consiglio di leggere, insieme alle notizie del giornale.
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